Il Teatro Biondo di Palermo compie 120 anni e per celebrare la ricorrenza inaugura la mostra Palcoscenico Biondo, nel Foyer della Sala Strehler venerdì 20 ottobre alle ore 18.30.
Nata su iniziativa della Fondazione Andrea Biondo e dell’Associazione Teatro Biondo Stabile di Palermo, la mostra resterà aperta fino al 30 dicembre.
Il nucleo centrale dell’esposizione è composto da foto e documenti messi a disposizione dagli eredi del fondatore Andrea Biondo: Maria Gabriela D’Asaro Biondo e la giovane artista Isabella Iozzi, che si è appassionata alla storia della sua antenata raccogliendo materiali, foto, notizie e realizzando lei stessa alcune opere a partire da immagini d’epoca.
Isabella Iozzi è co-curatrice della mostra insieme a Roberto Giambrone, Rosa Guttilla e Guido Valdini.
«Il traguardo dei 120 anni – afferma Giovanni Puglisi, presidente della Fondazione Andrea Biondo e dell’Associazione Teatro Biondo – è l’occasione per riflettere sull’importanza storica e sul ruolo che il Teatro Biondo di Palermo ha avuto, e tutt’oggi esprime, nel contesto cittadino e nazionale. Nato nel 1903 dalla volontà e dall’impegno di un imprenditore illuminato come Andrea Biondo, il Teatro ha influenzato la storia della Città, contribuendo alla sua crescita culturale e allo sviluppo sociale. Un esempio virtuoso di come l’imprenditoria privata sappia porsi, talvolta, al servizio della comunità. La svolta determinante, nella storia del Teatro, è avvenuta quando, per volontà di Margherita Comida, vedova di Andrea Biondo, si costituì la Fondazione intestata al fondatore, ufficialmente riconosciuta nel 1968 con decreto del Presidente della Repubblica, che ancora oggi porta avanti la missione di promuovere, attraverso il teatro e le attività ad esso connesse, la crescita culturale della comunità. La Fondazione Andrea Biondo ha “protetto” la struttura teatrale da avventurismi commerciali che avrebbero potuto snaturare la sua funzione, e ciò è stato possibile perché essa è un organo di cui fanno parte soggetti privati e pubblici. Da un lato, l’espressione delle intelligenze liberali che hanno a cuore la cultura e il benessere della città, dall’altro le istituzioni pubbliche che ne garantiscono il buon governo. Nel 1986, infine, la Fondazione promuove la costituzione dell’Associazione Teatro Biondo Stabile di Palermo, insieme alla Regione Siciliana e al Comune di Palermo (a quel tempo anche della Provincia Regionale, poi assorbita dalla Città Metropolitana). L’Associazione raccoglie l’eredità di valori, competenze, risorse umane e artistiche che la Fondazione, e prima ancora la famiglia Biondo, hanno accumulato in più di un secolo di attività teatrale. Il nostro impegno, sia come Fondazione, sia come Associazione, è il medesimo che hanno espresso i fondatori e chi ci ha preceduti nel governo del Teatro, con le radici ben piantate nel passato ma con lo sguardo proteso verso un futuro che affidiamo con orgoglio e altruismo alle nuove generazioni».
«Da centoventi anni batte il cuore di questa città – dichiara la direttrice Pamela Villoresi – Compleanno importante, questo, che cade in un momento di grande rilancio, in cui il Biondo si riposiziona al centro della vita culturale del Paese e torna ad essere punto di riferimento, salotto e casa per i siciliani. Margherita Comida, attrice e cantante, negli anni ’20 del secolo scorso si trasferì dalla Romagna a Palermo per sposare Andrea Biondo, che qualche anno prima aveva inaugurato il Teatro che porta il suo nome. Nelle sue volontà, Margherita impose di proteggere e far vivere il teatro, nonché il sostegno a nuovi e giovani attori. La Fondazione Andrea Biondo porta avanti questa missione con l’elargizione di borse di studio, prima agli allievi dell’Accademia Silvio D’Amico, e oggi a quelli del corso di “Recitazione e professioni della scena” della nostra Scuola. Anche l’Associazione Teatro Biondo Stabile di Palermo ha oggi in Statuto, come missione, la formazione dei giovani del proprio territorio, e per questo dobbiamo ringraziare il presidente Giovanni Puglisi. Le iniziative che svolgiamo in questo senso sono molteplici, sia nelle scuole che nei quartieri. Possiamo dire che Margherita continua a sostenere la crescita culturale di questo territorio. Chi lavora in Teatro da tanto tempo sostiene che lei c’è, che è sempre qui con noi, nel suo amato teatro, come presenza amica, amorosa e protettiva. Osservate, attraverso le sue foto in mostra, che persona curiosa e illuminata fosse e quanto il suo sguardo ci segua ancora e ci illumini».
La mostra Palcoscenico Biondo, che non pretende di essere esaustiva di una così lunga e ricca storia di spettacoli e attività culturali, propone uno sguardo di sintesi attraverso manifesti, foto e locandine d’epoca, dai primi anni fino alle esperienze più recenti, tra cui il memorabile Palermo Palermo di Pina Bausch. Dalle cronache dell’inaugurazione alla vita culturale della Belle Époque palermitana, dalle drammatiche immagini del teatro gravemente danneggiato dai bombardamenti del ’43 alla rinascita del dopoguerra. In mostra anche il ritratto di Margherita Biondo realizzato dal pittore Francesco Camarda.
Il Teatro Biondo, inaugurato nel 1903, è stato uno straordinario episodio di cultura all’interno di un fenomeno complessivo che caratterizzò Palermo tra gli ultimi due decenni dell’800 e i primi due del ’900: una quarantina d’anni di floridezza economica e culturale senza eguali, segnata dalle figure dei Florio e dei Basile. Un’epoca che proiettò la città in ambito internazionale e che al progressivo tramonto dell’aristocrazia andava sostituendo la crescita di un’avveduta e colta classe borghese. In tale contesto s’inserisce il Teatro Biondo, nato da un’intuizione illuminata di tre fratelli imprenditori (Andrea, Eugenio, Luigi) che riuscirono a coniugare interessi e passione. Andrea Biondo sposò Margherita Comida, giovane e promettente cantante lirica che aveva conosciuto dodici anni prima durante una tournée a Palermo. La vita teatrale della città troverà in lei un’eccezionale animatrice.
Il Biondo aprì il sipario per la prima volta il 15 ottobre 1903 col grande attore Ermete Novelli. Papà Lebonnard di Jean François-Victor Aicard e il monologo Parva Failla di Antonio Pedrelli furono i testi scelti per il debutto. Da quel momento la programmazione ha visto un ininterrotto susseguirsi di celebrità: dalla Duse a Scarpetta, da Angelo Musco a Luigi Pirandello, da Ruggero Ruggeri a Ettore Petrolini, da Tatyana Pavlova a Rosina Anselmi, da Memo Benassi a Emma Gramatica, fino alle star del dopoguerra e agli interpreti contemporanei, tra gli altri: Vittorio Gassman, Tino Buazzelli, Nino Manfredi, Luciano Salce, Turi Ferro, Carlo Dapporto, Ugo Tognazzi, Renato Rascel, Franco Parenti, Dario Fo, Delia Scala, Gino Bramieri, Gianni Santuccio, Anna Proclemer, Enrico Maria Salerno, Gian Maria Volonté, Giancarlo Giannini, Domenico Modugno.
Negli ultimi anni della sua vita, per onorare la memoria di Andrea Biondo, Margherita Comida aveva deciso di costituire la Fondazione Andrea Biondo, che viene ufficialmente riconosciuta nel 1968 con decreto del Presidente della Repubblica. Al primo punto dello statuto c’è quello di promuovere e divulgare la cultura teatrale nell’ambito del territorio attraverso una serie d’iniziative, tese, da una parte, ad allargare il numero e la fascia dei fruitori dello spettacolo; e dall’altra, a rafforzare il Biondo come punto di riferimento della vita culturale della città.
Nel 1986 nasce l’Associazione Teatro Biondo Stabile di Palermo, che tutt’oggi governa il Teatro, ne sono soci la Regione Siciliana, il Comune di Palermo e la Fondazione Andrea Biondo. Hanno diretto lo Stabile, oggi TRIC (Teatro di rilevante interesse culturale), Pietro Carriglio, Roberto Guicciardini, Roberto Alajmo e la direttrice in carica Pamela Villoresi.
La mostra Palcoscenico Biondo si può visitare da martedì a sabato dalle ore 9.00 alle 13.00 e dalle ore 16.00 alle ore 19.00; domenica dalle ore 9.00 alle ore 12.00 e dalle ore 16.00 alle ore 19.00; le visite saranno sospese durante gli spettacoli; ingresso libero.